SCUOLA CREATIVA . sito dedicato a Gianfranco Zavalloni, intuizioni ... il suo cammino... per chi vuole proseguire
Musica Creatività

Musica Creatività

PER FAVORE, QUALCOSA DI SENSAZIONALE
Laboratorio sperimentale di musica e teatro con

allestimento di uno spettacolo finale.

Un gruppo di persone si incontra il sabato pomeriggio all’Istituto musicale, musicisti, cantanti, animatori, studenti, insegnanti, casalinghe, bancari… e l’avventura comincia.
Non c’é autore, non esistono personaggi sulla scena, non risuonano parole, dialoghi e musiche, tutto verrà creato insieme, da teste e mani diverse, differenti emozioni e reazioni, modi di essere e di mettersi in gioco.
Il testo e la sceneggiatura nascono via via dalle suggestioni suggerite dalla musica, dapprima input sonoro, semplice idea, spunto melodico, poi discorso sempre più chiaro, definito, elaborato.
Le atmosfere evocate dalle improvvisazioni investono i corpi e scolpiscono le espressioni dei volti, giochiamo a lasciarci andare, ci tuffiamo nell’azione senza progetto, senza meta, liberi da maschere e preconcetti.

Le idee scaturiscono inaspettate, i personaggi affiorano da incontri impossibili, le musiche fluiscono come polifonie inesplorate, in una continua contaminazione di generi, stili, forme.
Ulisse, irrequieto, vaga alla ricerca di se stesso sulle note di “Op, Op trotta cavallino”, ninfe e pastori emergono dall’Arcadia intonando madrigali a 4 voci, ma si lasciano tentare dall’avventura di Internet…
Le figure fluttuano tra i suoni, si incontrano, si trasformano, conquistano identità proprie, pretendono spazi in cui crescere e diventare protagoniste, suggeriscono trame, fanno nascere storie… Alceo costretto a recitare su una corda di sol si ribella al suo ruolo, i manager, automi in giacca e cravatta, attraversano la scena con simmetrie rigorose scandite da impulsi ritmici…
Le musiche si concretizzano in partiture che dettano legge all’azione teatrale, guidano i gesti, muovono i corpi sulla scena.
Lui e Lei in un romantico duetto d’amore, Sancho, compagno di Ulisse nel viaggio virtuale tra bit e suoni elettronici, Penelope, solista in ciabatte e vestaglia rossa, Clori, voce infantile ingenua e maliziosa…
Il limite della cadenza musicale che scandisce i tempi e delimita gli spazi diventa opportunità per giocare con la fantasia.
Le suggestioni musicali prendono corpo in forme mobili manovrate dal ritmo, i personaggi teatrali coincidono con i personaggi musicali.
L’Autore sconfitto a terra privo di sensi, i personaggi lasciati senza briglia, frammenti di dialoghi, parole, suoni, crescendo finale, buio totale…
Sull’onda dell’emozione che mi evoca il racconto, rivivo l’esperienza di questo straordinario laboratorio lasciandomi trasportare da ricordi, immagini, sensazioni.
Otto mesi di lavoro, gioco, volo, viaggio, tra sperimentazione, improvvisazione, suoni, strumenti, partiture, costumi e infine la messa in scena, come naturale sbocco di un percorso di scoperta di sé, superamento di stereotipi, ampliamento di prospettive, ricerca ed invenzione continua.
“Per favore, qualcosa di sensazionale!” è il titolo dello spettacolo, slogan di chi cerca di farsi ascoltare emergendo da uno sfondo informe per esplorare strade sconosciute e aprirsi a nuovi incontri. Un’esperienza corale, dove il gesto di ciascuno, pur specifico e particolare, ha partecipato alla condivisione di un’intensa emozione collettiva.
Grazie a Fabio, Spigolo e Marco che mi hanno coinvolta in questa storia esaltante. Rimini, inverno 1996
pagine a cura della professoressa Maddalena Patella

MUSICA LINGUAGGIO UNIVERSALE
di Maddalena Patella

Alcuni pensano che la musica sia un linguaggio universale.
Con la musica, è vero, si può favorire la comunicazione, l’aggregazione e l’integrazione fra le persone, ma questo è possibile solo valorizzando le identità e le differenze.
Ogni cultura possiede un linguaggio musicale proprio e specifico, fatto di organizzazione di suoni, ritmi, armonie, sonorità, strumenti, forme.
Questi, a loro volta, riflettono modi di pensiero, ideologie, credenze, usanze, caratteristiche ambientali ecc.
La musica quindi come fatto sociale ha senso solo se legata a contesti di rapporti e pratiche che la rendono espressione di culture particolari e diverse.
Ogni popolo, inoltre, quando parla o canta usa una propria lingua che possiede già, essa stessa, risonanza e musicalità uniche ed originali.
La musica connota civiltà differenti e lontane e delinea momenti storici precisi, ma ha anche scandito la vita di generazioni di uomini e donne segnandone le tappe essenziali dell’esistenza (nascita, gioco, lavoro, ciclo delle stagioni, feste, riti religiosi, guerra, protesta, malattia, morte…).
La musica segue l’evoluzione della società nel suo continuo e dinamico trasformarsi.
Riconosciamo e rispettiamo la ricchezza e la particolarità di ogni espressione musicale senza preclusioni di generi, tempi e contesti.
Navighiamo nella varietà e nella molteplicità per provare lo stupore o cogliere la provocazione della diversità.
Favoriamo l’incontro, la contaminazione, il cambiamento.
Superiamo individualismi e particolarismi.