il manifesto
della Università dei Burattini

In un momento di grandi mutamenti sociali e politici, dai quali si palesano anche dislivelli e involuzioni culturali, emergono in tutta la loro macroscopica inutilità quelle, troppe, manifestazioni artistiche ridotte alla pura funzione di consenso.Tra queste attività una delle più arretrate è il teatro ufficiale e istituzionalizzato, destinato ad un pubblico limitato, sottoposto alle leggi del divismo e alle regole dello sperpero, ubicato unicamente nei grandi centri urbani, identificato dai più come manifestazione mondana limitata ai ceti più abbienti. Si palesa quindi una grave passività culturale e artistica, che le scarse presenze di teatro popolare e decentrato di certo non pareggiano.
Va però detto che queste pur scarse realtà sono le energie dalle quali ha preso vita un movimento di artisti solisti e di piccoli gruppi che si identificano nelle modalità e nelle tecniche dell’antico e glorioso
teatro dei burattini.

Il teatro dei burattini è arte: somma di Arti e Saperi diversi e fusi tra loro come: scultura, pittura, manipolazione, recitazione, letteratura, musica e canto.

Il teatro dei burattini è libertà: i limitati costi d’allestimento e di gestione consentono rapida e facile espressione di poetiche e di idee, permettendo di evitare sottomissioni tali da obbligare l’Artista ad agire in funzione di consenso.

Il teatro dei burattini è comunicazione: l’agilità del suo impianto consente grande mobilita e la sua stessa immagine, così estranea ai rituali della mondanità è di per sè un raro mezzo per raggiungere istantaneamente sintonia con qualunque pubblico e in qualsiasi contesto.

Il teatro dei burattini è cultura: le sue antiche radici storiche, dai mascheroni del Teatro Greco ai Zanni, dai personaggi delle Atellane alla Commedia dell’Arte, indicano il valore di questo Teatro e le sue possibilità di sviluppo nel futuro.

Il teatro dei burattini è nobile: pur nella sua origine plebea esso è il frutto dell’individualità a beneficio della collettività.

Il teatro dei burattini è colto: si confronta con discipline come la storia, la psicologia, la psichiatria, la medicina, la sociologia e la pedagogia, infatti con il teatro dei burattini si possono svolgere attività ludiche, pedagogiche, terapeutiche e sociali. Attorno alla baracca dei burattini si sviluppano l’aggregazione e il confronto delle idee.
Per tutti questi motivi al teatro dei burattini vanno riservati grande rispetto e dignità ed è materia alla quale debbono essere dedicati con impegno studio, ricerca e sperimentazione. Si tratta, in conclusione, di autentica forma di
libero teatro d’arte e di conseguenza i firmatari di questo manifesto invitano gli Artisti e gli Studiosi più sensibili a considerare il teatro dei burattini in tutta la sua importanza di grande mezzo d’espressione artistica di valenza democratica e popolare, tale da necessitare di un punto di riferimento di alto valore culturale. Questo documento intende perciò essere l’atto di fondazione della Università dei Burattini.

Sorrivoli 20 maggio 1990


il progetto della
Università dei Burattini

L’Università dei Burattini nasce nell’intento di aggregare, valorizzare e diffondere il lavoro di studiosi e operatori del Teatro d’Animazione facendolo confluire in un progetto interdisciplinare permanente di ricerca e didattica.
L’attività accademica, indirizzata al recupero e alla interpretazione dell’agire scenico burattinaio, intende realizzarsi in un metodo di “Movimento-museo” che si sviluppa in due direzioni interdisciplinari:

a)Movimento-museo Storico
Con il Movimento-museo Storico si intendono realizzare:
1) Il censimento dei patrimoni documentari conservati presso le diverse località italiane e straniere.
2) Il collegamento collaborativo tra tutte le realtà del punto precedente.
3) La collaborazione con tutte le istituzioni (Facoltà Universitarie, Istituti, Accademiemie, Network televisivi, ecc.) che nella loro attività rivolgono interesse alle discipline del Teatro d’Animazione.
4) L’individuazione e utilizzazione delle diverse forme di diffusione atte alla valorizzazione del patrimonio storico e della ricerca.

b)Movimento-museo Pedagogico
Con il Movimento-museo Pedagogico si intendono realizzare:
1) Il censimento delle tecniche, delle Arti e dei Saperi del Teatro d’animazione e la ripro- posizione degli stessi alle nuove generazioni di teatranti.
2)Il censimento degli Istituti di formazione teatrale al fine di realizzare un collegamentopro- ficuo.
3)Il censimento delle attività di sperimentazione e di intervento nell’ambito della pedagogia, della didattica e della terapia.
4) L’individuazione delle modalità di trasmissione della conoscenza e la loro utilizzazione negli ambiti della scuola, della famiglia e delle associazioni.

Gli strumenti del lavoro accademico

a) Seminari di ricerca.
b) Corsi formativi-informativi destinati agli educatori, agli insegnanti e agli operatori che intendano utilizzare le tecniche burattinaie nell’ambito delle loro professioni.
c) Corsi e stage di avviamento, apprendistato e perfezionamento per i professionisti della arte burattinaia.
d) Pubblicazioni, seminari, corsi di aggiornamento e stage sull’utilizzo dei burattini in pe- dagogia e terapia.
e) Conferenze, mostre, manifestazioni atte a diffondere maggior conoscenza dell’arte burattinaia.
f) Realizzazione e diffusione dell’indice generale dell’archivio documentario.

Ufficialmente l’associazione Università dei Burattini è nata il 26 settembre 1992, a Bologna, con soci fondatori Giovanni Catti, Oreste Castagna, Valter Broggini, Albert Bagno, Natale Panaro, Tinin Mantegazza, Flavio Tontini, Mino Savadori, Mario Turci e Gianfranco Zavalloni
Oggi l’associazione è organizzata come rete di centri che, collocati su tutto il territorio nazionale, organizzano e favoriscono l’arte burattinaia attraverso incontri, corsi, laboratori, ricerche, borse di studio, mostre, rassegne e festival.





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