Ilario Fioravanti, l'artista che emoziona
IL SENTIERO DEI SASSOLINI COLORATI
Progetto per un museodi Ilario Fioravanti a Sorrivoli
1. Ilario Fioravanti, un artista che ha scelto Sorrivoli
Ilario Fioravanti è nato a Cesena il 25 settembre del 1922. Fin da giovanissimo, prima con il disegno poi attraverso l'incisione e la scultura, si avvicina alle arti figurative. Nel 1949 si laurea in architettura a Firenze. La professione di architetto, che svolge vincendo concorsi e realizzando edifici pubblici, di culto e privati, pur allontanandolo per circa quindici anni da un rapporto continuativo con l'attività artistica, non lo distacca tuttavia da una necessità "organica" di testimoniare ogni sua emozione ed esperienza attraverso il disegno.
Negli anni sessanta-ottanta si appassiona e approfondisce le espressioni artistiche arcaiche. Guarda con molto interesse l’arte egizia, le terrecotte della civiltà meso americana, le sculture nuragiche, l’arte etrusca e quella africana, nel quale sostiene di trovare “l’uomo, non il gigante”. In questo periodo ritorna alla scultura, realizzando una serie di ritratti in cui rivela vivo interesse a ricercare ee indagare l’uomo, in una dimensione che, maturando, non è solo analisi introspettiva, ma esplosione, compartecipazione vitale.
Nel 1988 viene curata una sua personale presso la galleria comunale d’arte di Cesena.
È il legame con Giovanni Testori che cambia la vita di Fioravanti, lo fa conoscere ad un ampio pubblico di ammiratori. Nel 1990 l’artista, per volontà di Testori, espone presso la “Compagnia del disegno” oltre 40 terrecotte.
È poi tutto un susseguirsi di mostre, incontri, progetti, creazioni, che riempiono la sua esistenza, senza dubbio straordinariamente feconda e felice.
Gli sono affettuosamente legati molto esponenti di primo grado dell’arte e della cultura italiana, tra cui il critico d’arte Vittorio Sgarbi ed il poeta-sceneggiatore Tonino Guerra.
Citare le produzioni di Fioravanti può anche voler dire fargli torto, tanto sterminata e straordinaria è la fecondità artistica. Ci limiteremo a tratteggiare il suo rapporto con Sorrivoli. questo borgo il cui castello è “appeso ad un filo d’argento che scende dalle stelle”.
2. Il Castello di Sorrivoli accoglie Ilario
Possiamo parlare di “maturità del tempo”: da una parte il castello di Sorrivoli, che ha incerte origini (era luogo nel quale i Vescovi ravennati venivano in vacanza), sentinella nella Valle del Rubicone cesenate. Oggi il castello è in una fase avanzata di restauro. E poi Ilario Fioravanti: cittadino di Sorrivoli, nella sua casa antica, un tempo mulino per l’olio. L’artista da oltre trent’anni ha scelto Sorrivoli come sua patria ospitale. La sua casa è punto di incontro di artisti e già Museo Fioravanti, in quanto contiene una grande quantità di bronzi, terrecotte, dipinti.
In questi ultimi tempi, poi, nel territorio comunale di Roncofreddo si è venuto a creare un Museo Diffuso dedicato all’artista: le opere contenute nella Chiesa Parrocchiale di Gualdo (da lui progettata insieme alla Scuola dell’Infanzia); Amedea Ferretti posta in centro a Roncofreddo; Saffo e San Simeone il Salo, altri bronzi collocati a Sorrivoli. Sempre in questo borgo è in fase di realizzazione la ristrutturazione della Piazza Roverella (che probabilmente ospiterà altre opere dell’artista) ideata da Ilario Fioravanti.
È tempo che si dia un segnale forte, che il castello di Sorrivoli, in alcuni suoi ambienti, ospiti un percorso d’arte e di poesia dedicato a questo uomo di cultura e di territorio.
3. Il ritratto di un uomo
È opinione diffusa che il luogo ideale per accogliere questa raccolta siano le cantine del castello. Ambienti ampi, a volta, in pietra stuccata. Gli enti promotori dovrebbero essere, tra gli altri, la proprietà nella figura legale della Curia Vescovile di Cesena (la Parrocchia S.Aldebrando di Sorrivoli), ed il Comune di Roncofreddo. A seguire enti pubblici e associazioni.
Le varie realizzazioni saranno come …sassolini colorati: il frutto di una vita lunga e intensa, sempre sulle ali di una incredibile capacità creativa.
L’idea iniziale parte da tre situazioni diverse che si incontrano:
A. Le foto, le parole, i momenti
Pannelli, allestimenti, testimonianze scritte e fotografiche che illustrano la storia di un uomo, il suo tempo, i suoi messaggi di filosofia quotidiana, il suo lavoro, la sua potenza iconografica e plastica, il suo rapporto di tenerezza con Sorrivoli.
B. I ritratti
Un tema forte che si ripete e si rinnova. I volti, quasi immagini evangeliche, di chi a Sorrivoli ci vive, ed è stato “catturato” dagli occhi attenti dell’artista e fermato per sempre sulla carta. Sono sanguigne, dipinti, carboncini di tante e tante persone che fanno vivere e colorano il territorio.
C. Le terrecotte
Forse Fioravanti raggiunge gli apici della sua espressione artistica nel plasmare, nel prendere la terra e farne ciò che vuole. Questa rassegna di persone parla con forme, i volti, gli sguardi e soprattutto il cuore mai domito, di un uomo che per forza creativa si è avvicinato a Dio ed è salito in alto, molto in alto, dove la bellezza è unicamente luce.
Molari Fabio, Magalotti Riccardo, Turci Marco, Bagnolini Tiziano, Zavalloni Gianfranco
5 maggio 2007
Il sito internet su Ilario Fioravanti: http://www.ilariofioravanti.it/it
Ilario Fioravanti ci ha purtroppo lasciati, sotto una grande neve, alla fine di gennaio dei questo 2012.
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