Alex Langer

un piccolo uomo dal cuore grande


E' bene riflettere sul nostro modo e sul nostro stile di far politica. La memoria di un politico estremamente originale ci è sicuramente di aiuto. Firenze, Pian dei Giullari, 3 luglio 1995, 10 anni fa. Alex Langer, Eurodeputato, eletto con i voti della nostra circoscrizione, pone fine alla sua vita. In uno dei tre biglietti che lascia agli amici, scrive: “i pesi mi sono divenuti davvero insostenibili, non ce la faccio più”. Alex ci ha lasciati in un momento in cui era triste e solo. Ha lasciato trionfare la disperazione, quella disperazione che in quei giorni si abbatteva tremendamente sulle città della Bosnia e che oggi rivediamo nel Kosovo e nella Serbia. Di origine alto-atesina, non accettò l'idea della "gabbie etniche" e non volle autodichiararsi né tedesco, né ladino e tantomeno italiano. Aveva posto volontariamente una delle sue dimore in Bosnia. Era certamente un "cittadino del mondo" pur conservando fortissime le sue radici fra i monti dell'Alto-Adige/Sud Tirolo.
Per tanti e tante volte è stato portatore di speranza, viaggiatore coraggioso di strade non ancora percorse. Non ha mai avuto il tempo di scrivere un libro e così gli amici, in questi anni, hanno raccolto i suoi scritti in diverse pubblicazioni cartacee o informatiche. La più significativa é certamente il libro “Il viaggiatore leggero” (Sellerio edizioni, Palermo 1996) in cui sono raccolti gli scritti dal 1961 al 1995. Sono articoli per giornali e riviste, testi di interviste e colloqui, ritratti di persone e resoconti di viaggi, incontri e amicizie, appelli per campagne, confessioni personali e lettere.
In una di queste, il messaggio al Vertice dei piccoli, in occasione del G7 di Napoli, Langer confrontava la grande potenza di comunicazione dei grandi, con le loro televisioni, radio, stampa, cinema, altoparlanti e pubblicità, con quella dei piccoli, che si ritrovano “con la propria debole e magari qualificatissima voce che circola in un ambito in cui esiste reciprocità, possibilità di interrogare e di interrompere, facoltà di inter-agire, costruzione di un discorso e di una sensibilità comune tra persone: qualità senza moltiplicazione, verità senza ascolto”.
E così proseguiva :” grandi silenziate per un pò i vostri altoparlanti, moderate le vostre televisioni, limitate le vostre pubblicità, contenete le vostre telenovelas...lasciate almeno degli interstizi, spazi che non possono essere venduti alla finzione, ma solo da chi è piccolo e radicato nella quotidiana realtà dei piccoli”.
Langer era un politico che aveva scelto di stare dalla parte dei piccoli, dei perdenti, ma aveva un cuore grande, occhi e orecchie attenti alla sofferenza del mondo e sulle sue spalle questa sofferenza ha pesato.
È anche in suo ricordo e in suo onore che esce GAIA nonviolenza - ecologia - tecnologie appropriate, un titolo che sicuramente Alex avrebbe apprezzato. Chi scrive su questo giornale ha sicuramente scelto di dar voce ai piccoli di oggi, quelli che per Alex “mancano di soldi o di carte di credito, di diplomi ed impie
ghi, di pane e di casa, di influenza e di fama, di armi e di laboratori”.


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